Giusi Arimatea

TEATRO

ALADDIN

Ennesimo successo raccolto dalla Compagnia dei Balocchi con il musical “Aladdin e il Genio della Lampada”, questa volta sul palcoscenico del primo teatro cittadino.
Un convincente prodotto che perfettamente si allinea a quelli già portati sulla scena dai giovani di Sasà Neri. Spiace soltanto fossero coperte dalla musica le voci degli attori intenti a cantare dal vivo, col supporto di appena due microfoni sospesi, evidentemente insufficienti per l’acustica del Vittorio Emanuele.
Tutto, eccetto questo non trascurabile particolare, era però perfetto. Dalla regia di Neri alla direzione musicale di Agnese Carrubba, dalle coreografie di Claudia Bertuccelli ai costumi di Mimma Matina.
Disinvolti gli attori nella messa in scena d’uno dei più celebri racconti de “Le mille e una notte”. Non serve rammentare la storia, sul grande schermo nel 1992 per opera della Disney; occorre semmai rimarcare quel tocco d’originalità che l’ha resa gradevole al pubblico messinese di tutte le età. Non è mancato il buonumore, non è mancato il sentimentalismo che si confà alle storie d’amore, non è mancata la simpatia che in taluni casi si accorda persino ai cattivi in quelle due ore di sano e intelligente divertissement.
Si è distinta, tra le altre, la performance del Genio Jeff Anderson, artista versatile che ha dominato la scena, spargendo assoli all’ukulele, al flauto e al sassofono.
Non sono passate inosservate la qualità canore della cartomante Margherita Frisone e di Marica Calogero, nei panni di Jasmine. Indossava alla perfezione Mario Sturniolo gli abiti dapprima consunti poi principeschi del protagonista Aladdin, quasi fossero stati tagliati su misura per lui, ed era altrettanto calzante il ruolo del malvagio Jafar assegnato a Michele Espro. Amabili, inoltre, la scimmietta Abu e il pappagallo acerrimo nemico Iago, rispettivamente interpretati da Chiara Frisone. Dulcis in fundo, il romantico tappeto volante che era Alice Ingegneri, e conduceva verso quei mondi lontani che solo le fiabe riescono ancora a disegnare per noi.

(da Tgme.it)

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